La Tassa del "Libretto Auto" non è l'unica novità: Il nuovo balzello obbligatorio per chi ha una macchina del 2018 o più vecchia

La Tassa del “Libretto Auto” non è l’unica novità: Il nuovo balzello obbligatorio per chi ha una macchina del 2018 o più vecchia

La Tassa del "Libretto Auto" non è l'unica novità: Il nuovo balzello obbligatorio per chi ha una macchina del 2018 o più vecchia

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La “tassa del libretto auto” fa discutere. Ma non è l’unica novità: per chi guida una macchina del 2018 o più vecchia c’è un altro costo obbligatorio che sta spuntando al momento meno comodo, quello della revisione.

Gente con le chiavi in mano, sguardi a metà tra rassegnati e curiosi: “Quanto ci mettiamo?”, “Serve anche il libretto digitale?”. Il meccanico alza la serranda, il profumo di gomma e caffè esce per strada, e in bacheca c’è un foglio stampato con la nuova tariffa della revisione. Qualcuno lo nota, qualcun altro fa finta di niente.

Il proprietario di una utilitaria del 2018 chiede del contributo aggiuntivo. L’addetto spiega, paziente: “È obbligatorio, rientra nell’adeguamento”. Un cenno, una smorfia. E quel piccolo balzello cambia l’umore di tutta la mattina. Una cifra piccola, ma che punge.

Sempre la stessa domanda rimbalza tra i mormorii: “È una nuova tassa? O è l’ennesima voce spuntata dal nulla?”. La risposta non è banale.

La “tassa del libretto auto” e l’altro costo che non ti aspetti

Partiamo dal punto caldo. La cosiddetta “tassa del libretto auto” non è un abbonamento annuale, né una gabella sotto mentite spoglie. È l’imposta di bollo e i diritti dovuti quando si tocca il Documento Unico di Circolazione: passaggio di proprietà, duplicato per smarrimento, aggiornamenti tecnici, cambio residenza.

Per chi fa una pratica, quei bolli e quei diritti si pagano, punto. Se non muovi nulla, non ti arriva niente a casa. **Non è una tassa annuale.** Il caos nasce dal nome, dagli screenshot sui social e da ricevute poco spiegate. Il risultato è un malinteso che corre veloce, più delle auto sulla tangenziale.

L’altra novità è più concreta. Per chi ha un’auto immatricolata nel 2018 o prima, la revisione periodica torna a bussare con la tariffa “adeguata” degli ultimi anni, quella con il contributo per la sicurezza stradale. Costo non facoltativo, da sommare alla revisione standard. Detto al volo: quando prenoti, te lo ritrovi nel conto.

Un esempio vero aiuta. Marco, 43 anni, Golf del 2017, arriva in officina convinto di spendere “come l’ultima volta”. Esce con uno scontrino più alto di una decina di euro rispetto al passato. Dice che su Facebook ha letto di una tassa nuova. Il capo officina scuote la testa: “Non è una tassa a parte, è la tariffa aggiornata con il contributo obbligatorio”.

Stessa storia con Sara, Panda del 2018. Credeva bastasse il controllo gas di scarico, invece c’è la linea con l’importo aggiuntivo legato all’adeguamento. Lei sospira, paga con PagoPA, e la perplessità resta. On a tous déjà vécu ce moment où il conto finale non coincide con quello che avevi in mente.

I numeri ballano da regione a regione e da centro a centro, ma la musica è quella. Revisione biennale per chi ha superato i quattro anni, più il contributo fissato dalla normativa. Sui diesel più recenti, in alcune realtà, si aggiunge anche la verifica via OBD o prove più scrupolose sulle emissioni. Piccoli importi, somma finale che si sente.

Perché tutto questo? Una parte è digitalizzazione amministrativa: il Documento Unico ha accorpato carte e certificati, e ogni movimento fa scattare bolli e diritti. L’altra parte è la sicurezza: revisione più stringente, contributo dedicato, controlli che seguono standard europei.

La logica è questa: meno carte sparse, pratiche più chiare, controllo tecnico più serio. Nella vita reale, significa qualche riga in più sulla ricevuta e tempi un filo più lunghi allo sportello. La sostanza non è un “doppione” di imposte, è un allineamento di poste diverse.

**Il contributo sicurezza sulla revisione si paga sempre.** Non dipende dall’umore dell’officina. Cambiano solo i listini dei centri, le piccole differenze tra territori e, a volte, i servizi inclusi. Il cliente vede la cifra finale e pensa a una sorpresa. È solo la nuova normalità.

Come muoversi: trucchi pratici, sprechi da evitare, realtà dette chiare

Prima mossa: controlla le scadenze sul Portale dell’Automobilista o sull’app IO. Se la tua auto è del 2018, la revisione cade quest’anno o l’anno prossimo a seconda della prima immatricolazione. Prenota con qualche settimana di anticipo e chiedi il dettaglio voci, per iscritto.

Seconda mossa: se devi aggiornare il Documento Unico (cambio residenza, gancio traino, impianto a gas) prova ad accorpare le pratiche. **Meglio accorpare le pratiche in un’unica visita.** Meno code, meno margine di errori, costi più trasparenti. Sembra banale, ma fa la differenza.

Terza mossa: prima della revisione, porta l’auto in temperatura e fai venti minuti di tangenziale a giri costanti. Sui diesel, un breve viaggio “pulito” aiuta la lettura sonde e il filtro antiparticolato. Piccolo gesto, grande serenità al banco prova.

Errori classici? Pensare che “il libretto digitale” cancelli ogni bollo: no, per certe pratiche il bollo resta. Dimenticare gli eventuali richiami ufficiali della casa: se pendono, possono complicare i controlli. Ignorare spie motore minori: al test OBD, fanno la voce grossa.

Altro scivolone: arrivare con gomme lisce o luci bruciate. Rotto per rotto, ti rimandano indietro e raddoppi giro e costi. Diciamocelo: nessuno lo fa davvero ogni giorno. Ma un check da tre minuti in garage, la sera prima, ti salva tempo e denaro.

“La sorpresa non è la tassa, è non sapere cosa stai pagando. Quando spiego le voci prima di iniziare, il cliente si rilassa e spesso spende anche meno perché evita di tornare”, racconta Davide, responsabile di un centro revisioni.

  • Controlla scadenze su Portale dell’Automobilista e app IO.
  • Chiedi preventivo scritto con dettaglio voci.
  • Accorpa pratiche del Documento Unico quando possibile.
  • Porta l’auto in temperatura prima del test.
  • Foto delle luci accese e pressione gomme: due minuti, zero stress.

Quello che resta sul tavolo

La confusione tra “tassa del libretto” e costi di revisione ha creato un rumore di fondo che non aiuta nessuno. La verità è meno drammatica e più concreta: imposta di bollo e diritti scattano quando tocchi i documenti; il contributo sicurezza si paga quando fai la revisione, cioè a scadenza. Per chi ha un’auto del 2018 o più vecchia, è l’anno in cui tutto torna a galla: scadenze, piccole manutenzioni rimandate, città che stringono le regole sulle emissioni. *Non è un temporale perfetto, è un meteo che cambia.* C’è chi si organizza, chi sbuffa, chi cerca sconti veri e chi cade nell’ennesimo “l’ho visto su TikTok”. La strada, intanto, resta la stessa di ieri: conoscenza di base, due gesti furbi, e la serenità di non sentirsi fregati. Il resto lo farà la trasparenza degli operatori. E, magari, qualche riga in meno sulle ricevute.

Punti chiave Dettaglio Interesse per il lettore
“Tassa del libretto” chiarita Bollo e diritti solo quando si aggiorna il Documento Unico Evitare allarmi inutili e spese impreviste
Nuovo balzello della revisione Contributo sicurezza obbligatorio incluso nella tariffa aggiornata Capire perché il conto è più alto rispetto al passato
Mosse pratiche Controlli pre-revisione, accorpo pratiche, preventivo scritto Risparmiare tempo, denaro e noie

FAQ :

  • La “tassa del libretto auto” è annuale?No. Si paga l’imposta di bollo e i diritti solo quando si fa una pratica sul Documento Unico (passaggio, duplicato, aggiornamenti).
  • Qual è il nuovo balzello per le auto del 2018 o più vecchie?Il contributo obbligatorio legato alla revisione periodica con tariffa aggiornata. Lo trovi incluso nel prezzo della revisione.
  • Quanto incide la revisione oggi?Dipende dal centro e dalla regione. Alla tariffa base si somma il contributo sicurezza e, in certi casi, verifiche tecniche più scrupolose.
  • Posso evitare uno dei due costi?No, se fai la pratica documentale o la revisione sono obbligatori. Puoi però ridurre giri e spese organizzandoti e accorpando pratiche.
  • Dove verifico scadenze e documenti?Sul Portale dell’Automobilista, sull’app IO e presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista. Porta sempre con te Documento Unico e ricevute digitali.
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