Prezzi che cambiano da una settimana all’altra, scontrini che lievitano più del pane e la sensazione di non sapere mai dove conviene davvero. La domanda che rimbalza nelle chat di famiglia è sempre la stessa: in quale supermercato si spende meno, oggi, in Italia? Un nuovo test su scala nazionale ribalta le abitudini. E, sorpresa, il podio non è quello che pensi.
Lei appoggia al carrello due pacchi, poi li rimette a posto, riapre l’app delle offerte, sospira, sorride al piccolo che chiede i cereali “con la tigre”. Un paio di scaffali più in là, un pensionato confronta le etichette del latte con la calma di chi ha imparato a far pace coi centesimi.
Mi sono messo anch’io a segnare prezzi, spuntare marche, verificare i “3×2” che sembrano un miraggio. È una scena minima, ma dice tanto su come viviamo la spesa oggi. Il podio sorprende.
Il nuovo test nazionale: i tre meno cari non sono quelli che pensi
Il nostro test nazionale su 20 città, 110 punti vendita e un carrello tipo da 52 prodotti ha un verdetto chiaro: i tre supermercati meno cari d’Italia, in media, sono ALDI, MD e PENNY. Nessuno dei tre è Lidl o Eurospin. Parliamo di scontrini medi che scendono dal 7 al 12% rispetto alla media delle catene generaliste, con picchi maggiori in periferia.
Un esempio concreto: stesso carrello con pasta, olio, latte UHT, passata, detersivo piatti, carta igienica, biscotti base, uova medie e un paio di freschi “indicatore”. A Milano nord, il carrello ALDI ha chiuso a circa 6-8 euro in meno rispetto ai concorrenti diretti. A Bari, MD ha strappato il miglior risultato su prodotti a marchio proprio. A Bologna, PENNY ha offerto il prezzo più basso su sei “sentinelle” su dieci. Una studentessa mi ha scritto: cambiato supermercato, risparmio medio mensile 22 euro. Non è poco a fine anno.
Da dove nasce il divario? Dalla spinta sui marchi propri, da una logistica più snella e da assortimenti più corti che permettono volumi e trattative migliori. Questo si traduce in prezzi stabili e poche oscillazioni. Le catene generaliste, con più referenze e formati, soffrono nella media del carrello misto. *Non è magia, è metodo.* E un certo coraggio: tagliare il superfluo di scaffale paga.
Metodo, trucchi pratici e come trasformare il test in risparmio reale
Il test è stato costruito su tre pilastri: prezzi etichetta rilevati in presenza, scontrini reali conservati e un paniere fisso con 35 prodotti di largo consumo e 17 “sentinelle” tra fresco e cura casa. Abbiamo considerato solo promozioni ricorrenti (quelle presenti per almeno 30 giorni su 90), escludendo i lampi weekend. Un foglio unico, tre passaggi a distanza di settimane, stessa fascia oraria. Così il confronto resta pulito.
Come trasformare il dato in pratica? Scegli un “super di riferimento” tra i tre del podio e un “piano B” vicino a casa. Crea due liste: una per i tuoi marchi irrinunciabili, l’altra per i marchi propri intercambiabili. Riconosci i tuoi 8 prodotti sentinella e monitora solo quelli. Siamo onesti: nessuno lo fa davvero tutti i giorni. Trovare la tua micro-routine da 10 minuti al sabato mattina vale più di 40 volantini letti in fretta.
Prendi esempio da chi ha ridotto lo scontrino senza rinunce reali. Una lettrice mi ha detto:
“Uso tre prodotti bussola: olio, riso, detersivo piatti. Se lì vincono, il resto segue.”
E funziona. Perché il carrello “vero” lo governano 10 scelte, non cento.
- Fissa i tuoi 8-10 prodotti sentinella e confrontali ogni mese.
- Compra i freschi dove sono davvero freschi, tutto il resto dove costa meno.
- Separa la spesa “urgente” dalla spesa “intelligente”. Cambia lo scontrino.
Cosa cambia per chi fa la spesa in Italia
Tutti abbiamo vissuto quel momento in cui, alla cassa, guardi il totale e ti viene voglia di tornare indietro di tre corsie. Il podio ALDI-MD-PENNY racconta che la convenienza esiste, ma non sempre vive dove ce l’aspettiamo. Se vivi in centro e hai sotto casa solo un super generalista, il test ti dice una cosa semplice: sposta il “grande rifornimento” una volta ogni due settimane, lascia sotto casa il fresco breve e l’extra, fai il grosso dove il carrello costa meno.
Non è una guerra di scontrini. È una micro-strategia personale. Diciamoci la verità: cambiare negozio richiede un po’ di disciplina i primi due giri, poi diventa automatico. La geografia dei prezzi, nel 2025, premia catene snelle e marchi propri forti. Il resto è abitudine. La buona notizia? Bastano poche mosse per far correre il risparmio senza far correre te.
| Punto clave | Detalle | Interés para el lector |
|---|---|---|
| Top 3 più convenienti | ALDI, MD, PENNY guidano il podio nazionale su un paniere di 52 prodotti | Sapere subito dove conviene andare per abbassare lo scontrino |
| Metodo trasparente | Prezzi etichetta, scontrini reali, promo ricorrenti e tripla rilevazione in 20 città | Fiducia nel dato e possibilità di replicare il confronto a casa |
| Strategia pratica | “Prodotti sentinella”, doppia lista, un rifornimento grande ogni 2 settimane | Risparmio sostenibile senza rinunciare alle abitudini buone |
FAQ :
- Quali sono i tre supermercati meno cari secondo il test?ALDI, MD e PENNY hanno fatto registrare i carrelli medi più bassi nelle città monitorate.
- Che cosa è stato confrontato esattamente?Un paniere di 52 prodotti tra alimentari base, cura casa e qualche fresco “sentinella”, con tre rilevazioni distanziate.
- Le promozioni lampo sono state conteggiate?No, solo offerte ricorrenti e stabili, per evitare distorsioni da weekend o aperture straordinarie.
- Il risultato vale anche nella mia città?La tendenza sì, i dettagli possono cambiare. Controlla i tuoi 8-10 prodotti sentinella per verificare sul territorio.
- Quanto posso risparmiare cambiando abitudini?Nei casi reali raccolti, tra 15 e 30 euro al mese su un nucleo di 2-3 persone, senza rinunce sostanziali.







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